ASSISTENZA E CURA
L’Hospice sarà una struttura residenziale ad altissimo livello assistenziale nell’ambito della rete delle cure palliative, che rivedono il tradizionale modello di cura biomedico: diagnosi e trattamento, mettendo al centro il mondo sociale relazionale affettivo emozionale e spirituale del paziente e della sua famiglia, consentendo ad ogni paziente di ricercare una migliore qualità della vita quando la marcia della sua malattia, in fase avanzata e progressiva, è destinata a non arrestarsi, e l’assistenza medica e clinica rimane situata discretamente in sottofondo.
L’Hospice è una struttura nella rete delle cure palliative: ospedale, ambulatorio, medicina di base/domicilio e rappresenta un porto sicuro per la persona con patologia cronico-degenerativa e/o oncologica, nei momenti difficili della malattia e non solo nel fine vita:
- quando l’autonomia personale è compromessa
- quando le famiglie non possono farsi carico di un’assistenza domiciliare efficace
- per chi vive in condizioni ambientali critiche o di parziale solitudine
- per chi ha la necessità di condividere il proprio percorso in un ambiente di comunità
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La dottoressa Cecily Saunders, colei che ha dato vita negli anni 60 del secolo scorso al primo hospice moderno: il St. Christopher’s a Londra, ha definito i caratteri di quello che viene definito il modello assistenziale di ogni hospice, “case specializzate” per ricevere un’assistenza qualificata e personalizzata, nel rispetto della volontà e dei valori della persona assistita.
Nel dettaglio, al paziente in hospice vengono garantite:
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La qualità auspicata
Soddisfare i principi ispiratori dell’attività assistenziale di un Hospice significa perseguire l’obiettivo dell’efficacia, cioè della qualità dei risultati conseguiti in termini di benessere e qualità della vita e non della sola efficienza in termini di rapporto tra risorse impiegate e numero di casi trattati.
L’obiettivo non si raggiunge con la semplice “umanizzazione”, che è stata nella storia dell’assistenza sanitaria una conquista assolutamente necessaria ai fini del rispetto dei diritti del paziente; l’Hospice oggi richiede “altro” e “di più”: assoluta attenzione alle esigenze emotive, psicologiche spirituali e di stress della persona malata, della famiglia, dei caregiver e del personale.
I fattori generatori di questa efficacia che devono essere percepiti dalla persona malata, dalla sua famiglia, dal personale e dai volontari, attraverso le sensazioni suscitate dagli spazi e dalla loro caratterizzazione riguardano:
- Il benessere ambientale
- Il senso di accoglienza e la facilitazione nell’orientamento come elemento terapeutico di primaria importanza
- Il benessere psicologico in grado di favorire la privacy, il raccoglimento, la riservatezza nei rapporti sociali
- Il benessere da condizioni di sicurezza
*In base alla normativa regionale, ex DGR 560/2015 (riorganizzazione della rete locale di cure palliative) e 1770/2016 (requisiti specifici per l’accreditamento della rete locale di cure palliative), le cure palliative devono prevedere un’organizzazione a rete che permette alle diverse equipe di integrarsi per rispondere ai bisogni dei malati e delle loro famiglie e garantire la continuità assistenziale da un luogo di cura all’altro. I luoghi di cura (denominati “nodi della rete”) sono l’ospedale, l’ambulatorio, il domicilio e l’Hospice. La rete locale garantisce una presa in carico tempestiva del paziente, la valutazione del bisogno sanitario e sociale, la definizione di un percorso assistenziale appropriato.